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mezzoradaria, radio città fujiko
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italia, emilia romagna, bologna
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2014-12-04
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s03p09
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mezzoradaria, Milano, minorile, Beccaria, giovane, fuoco, cella, ustioni, salute, rogo, Colombia, El Redentor, evasi, genitori,
[4.4 MB
| 3 mins, 38 secs
| 160 kbps]
- audio [vorbis
| 2ch
| 44100kHz]
MILANO, Beccaria: Un giovane detenuto del minorile si da fuoco riportando gravi ustioni. Successivamente altri detenuti incendiano magliette ed altri oggetti provocando un rogo nel corridoio. Protestavano per le infime condizioni della struttura - COLOMBIA, El Redentor: Rivolta in piene regola al minorile durante la quale 43 detenuti riescono ad uscire dal carcere. 23 vengono catturati ma attualmente 20 sono ancora ricercati. I prigionieri tutti minorenni hanno distrutto parte della struttura incendiandone i locali. Le famiglie dei ragazzi hanno fatto pressioni all'autorità per vedere i propri figli e assicurano che questi sono abitualmente vittima di maltrattamenti ed aggressioni da parte dei funzionari della struttura - SARDEGNA, Buoncammino: Domenica i detenuti saranno trasferiti al carcere di Uta, nonostante non sia pronto ad accogliere detenuti. Manca l'archivio delle cartelle cliniche, sono solo 2 medici che effettuano il servizio 24 ore, mancano telefoni e computer mentre per accedere al centro clinico dove sono custuditi i farmaci salva vita i sanitari devono ogni volta chiedere alla area della sicurezza di aprire i varchi si riduce così nettamente la possibilità di intervenire tempestivamente - LEGGE: Oltre ogni ragionevole dubbio è il principio alla base del sistema giudiziario per poter infliggere una condanna. Se gli indizi non sono sufficienti il giudice deve assolvere l'imputato e l'imputato può chiedere il risarcimento per i giorni passati in carcere in giustamente. Negli ultimi 20 anni lo stato ha risarcito circa 600 milioni di euro e Brescia ha fatto la sua parte infatti negli ultimi 11 anni la corte di appello ha dato il parere favorevole a 360 procedimenti, circa 30 ogni anno - COMO, Bassone: 3 suicidi in un solo mese, la protesta scoppia diverse volte con la battitura delle sbarre e l'incendio di una cella e nuovamente un imponete battitura una volta venuti a sapere della presenza del provveditore delle carceri lombarde salito da Milano per una visita alla struttura
Introduzione di una attivista del circolo anarchico Camillo Berneri.
Max del lab 57 alchemica ci parla di come la repressione sul consumo di drgoghe sia aumentata negli ultimi anni e che leggi sono applicate
Max del lab 57 alchemica illustra il servizio di informazione e test che effettuano nelle "situazioni" a rischio, come rave o grandi raduni
Il comitato dei familiari delle vittime di repressione ed antiproibizionismo
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Egle Sommacal
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Italia, emilia romagna, XM24, Bologna, via Fioravanri 24
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2010-09-30
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Fiati, chitarra, blues, American Primitive, fingerpicking, dixieland, acoustic
[6.7 MB
| 4 mins, 56 secs
| kbps]
- audio [
| 2ch
| 44100kHz]
Il chitarrista dei Massimo Volume, con una composizione che vede nella presenza dei fiati un chiaro riferimento al dixieland e in parte al blues, consolida il suo interesse per la chitarra acustica, per le tecniche di fingerpicking trasportate anche sull’elettrica, nonchè una certa passione per l’American Primitive di John Fahey, un insieme di fattori che permette il formarsi di una atmosfera onirica dai risvolti imprevedibili.
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Egle Sommacal
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Italia, emilia romagna, XM24, Bologna, via Fioravanri 24
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2010-09-30
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Fiati, chitarra, blues, American Primitive, fingerpicking, dixieland, acoustic
[5.2 MB
| 3 mins, 41 secs
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| 44100kHz]
Il chitarrista dei Massimo Volume, con una composizione che vede nella presenza dei fiati un chiaro riferimento al dixieland e in parte al blues, consolida il suo interesse per la chitarra acustica, per le tecniche di fingerpicking trasportate anche sull’elettrica, nonchè una certa passione per l’American Primitive di John Fahey, un insieme di fattori che permette il formarsi di una atmosfera onirica dai risvolti imprevedibili.
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Egle Sommacal
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Fiati, chitarra, blues, American Primitive, fingerpicking, dixieland, acoustic
[5.7 MB
| 3 mins, 56 secs
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Il chitarrista dei Massimo Volume, con una composizione che vede nella presenza dei fiati un chiaro riferimento al dixieland e in parte al blues, consolida il suo interesse per la chitarra acustica, per le tecniche di fingerpicking trasportate anche sull’elettrica, nonchè una certa passione per l’American Primitive di John Fahey, un insieme di fattori che permette il formarsi di una atmosfera onirica dai risvolti imprevedibili.
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Egle Sommacal
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Fiati, chitarra, blues, American Primitive, fingerpicking, dixieland, acoustic
[13.6 MB
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Il chitarrista dei Massimo Volume, con una composizione che vede nella presenza dei fiati un chiaro riferimento al dixieland e in parte al blues, consolida il suo interesse per la chitarra acustica, per le tecniche di fingerpicking trasportate anche sull’elettrica, nonchè una certa passione per l’American Primitive di John Fahey, un insieme di fattori che permette il formarsi di una atmosfera onirica dai risvolti imprevedibili.
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Egle Sommacal
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Fiati, chitarra, blues, American Primitive, fingerpicking, dixieland, acoustic
[3.9 MB
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Il chitarrista dei Massimo Volume, con una composizione che vede nella presenza dei fiati un chiaro riferimento al dixieland e in parte al blues, consolida il suo interesse per la chitarra acustica, per le tecniche di fingerpicking trasportate anche sull’elettrica, nonchè una certa passione per l’American Primitive di John Fahey, un insieme di fattori che permette il formarsi di una atmosfera onirica dai risvolti imprevedibili.
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Egle Sommacal
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Fiati, chitarra, blues, American Primitive, fingerpicking, dixieland, acoustic
[7.9 MB
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Il chitarrista dei Massimo Volume, con una composizione che vede nella presenza dei fiati un chiaro riferimento al dixieland e in parte al blues, consolida il suo interesse per la chitarra acustica, per le tecniche di fingerpicking trasportate anche sull’elettrica, nonchè una certa passione per l’American Primitive di John Fahey, un insieme di fattori che permette il formarsi di una atmosfera onirica dai risvolti imprevedibili.
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Egle Sommacal
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Fiati, chitarra, blues, American Primitive, fingerpicking, dixieland, acoustic
[4.8 MB
| 3 mins, 20 secs
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| 44100kHz]
Il chitarrista dei Massimo Volume, con una composizione che vede nella presenza dei fiati un chiaro riferimento al dixieland e in parte al blues, consolida il suo interesse per la chitarra acustica, per le tecniche di fingerpicking trasportate anche sull’elettrica, nonchè una certa passione per l’American Primitive di John Fahey, un insieme di fattori che permette il formarsi di una atmosfera onirica dai risvolti imprevedibili.
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Egle Sommacal
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Fiati, chitarra, blues, American Primitive, fingerpicking, dixieland, acoustic
[6.9 MB
| 4 mins, 45 secs
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Il chitarrista dei Massimo Volume, con una composizione che vede nella presenza dei fiati un chiaro riferimento al dixieland e in parte al blues, consolida il suo interesse per la chitarra acustica, per le tecniche di fingerpicking trasportate anche sull’elettrica, nonchè una certa passione per l’American Primitive di John Fahey, un insieme di fattori che permette il formarsi di una atmosfera onirica dai risvolti imprevedibili.
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Egle Sommacal
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Fiati, chitarra, blues, American Primitive, fingerpicking, dixieland, acoustic
[3.9 MB
| 2 mins, 58 secs
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Il chitarrista dei Massimo Volume, con una composizione che vede nella presenza dei fiati un chiaro riferimento al dixieland e in parte al blues, consolida il suo interesse per la chitarra acustica, per le tecniche di fingerpicking trasportate anche sull’elettrica, nonchè una certa passione per l’American Primitive di John Fahey, un insieme di fattori che permette il formarsi di una atmosfera onirica dai risvolti imprevedibili.
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Egle Sommacal
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Fiati, chitarra, blues, American Primitive, fingerpicking, dixieland, acoustic
[6.2 MB
| 4 mins, 43 secs
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Il chitarrista dei Massimo Volume, con una composizione che vede nella presenza dei fiati un chiaro riferimento al dixieland e in parte al blues, consolida il suo interesse per la chitarra acustica, per le tecniche di fingerpicking trasportate anche sull’elettrica, nonchè una certa passione per l’American Primitive di John Fahey, un insieme di fattori che permette il formarsi di una atmosfera onirica dai risvolti imprevedibili.
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Fiati, chitarra, blues, American Primitive, fingerpicking, dixieland, acoustic
[7.0 MB
| 4 mins, 36 secs
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Il chitarrista dei Massimo Volume, con una composizione che vede nella presenza dei fiati un chiaro riferimento al dixieland e in parte al blues, consolida il suo interesse per la chitarra acustica, per le tecniche di fingerpicking trasportate anche sull’elettrica, nonchè una certa passione per l’American Primitive di John Fahey, un insieme di fattori che permette il formarsi di una atmosfera onirica dai risvolti imprevedibili.
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Egle Sommacal
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Fiati, chitarra, blues, American Primitive, fingerpicking, dixieland, acoustic
[4.3 MB
| 3 mins, 7 secs
| kbps]
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| 44100kHz]
Il chitarrista dei Massimo Volume, con una composizione che vede nella presenza dei fiati un chiaro riferimento al dixieland e in parte al blues, consolida il suo interesse per la chitarra acustica, per le tecniche di fingerpicking trasportate anche sull’elettrica, nonchè una certa passione per l’American Primitive di John Fahey, un insieme di fattori che permette il formarsi di una atmosfera onirica dai risvolti imprevedibili.
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Egle Sommacal
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Italia, emilia romagna, XM24, Bologna, via Fioravanri 24
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Fiati, chitarra, blues, American Primitive, fingerpicking, dixieland, acoustic
[5.4 MB
| 3 mins, 41 secs
| kbps]
- audio [
| 2ch
| 44100kHz]
Il chitarrista dei Massimo Volume, con una composizione che vede nella presenza dei fiati un chiaro riferimento al dixieland e in parte al blues, consolida il suo interesse per la chitarra acustica, per le tecniche di fingerpicking trasportate anche sull’elettrica, nonchè una certa passione per l’American Primitive di John Fahey, un insieme di fattori che permette il formarsi di una atmosfera onirica dai risvolti imprevedibili.
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Egle Sommacal
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Italia, emilia romagna, XM24, Bologna, via Fioravanri 24
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2010-09-30
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Fiati, chitarra, blues, American Primitive, fingerpicking, dixieland, acoustic
[5.6 MB
| 3 mins, 51 secs
| kbps]
- audio [
| 2ch
| 44100kHz]
Il chitarrista dei Massimo Volume, con una composizione che vede nella presenza dei fiati un chiaro riferimento al dixieland e in parte al blues, consolida il suo interesse per la chitarra acustica, per le tecniche di fingerpicking trasportate anche sull’elettrica, nonchè una certa passione per l’American Primitive di John Fahey, un insieme di fattori che permette il formarsi di una atmosfera onirica dai risvolti imprevedibili.
Presentazione del volume “LEGALAND. Miti e realtà del Nord Est”
di Sebastiano Canetta e Ernesto Milanesi
(Manifestolibri, 2010)
“Bastava dare un’occhiata alle cifre, confrontarle con i fatti, ricostruire organigrammi e cordate per rendere conto dove stava andando il Nord Est. O meglio in quale mare stava e sta affogando.
Questo saggio è correttamente impietoso. Non guarda in faccia nessuno e non fa sconti alla cecità della sinistra che si dibatte in una crisi senza precedenti, incapace di arrestare la propria vocazione minoritaria e la conseguente incapacità di contare e di intervenire. Perché è questa la realtà. Prima il doge Galan, ora la camicia verde Zaia hanno avuto la capacità di cancellare le regole della politica, introducendo nella società veneta una sorta di primitivismo culturale a cui nessuno è stato in grado di opporsi”.
(Massimo Carlotto)
Dialogo aperto con gli autori e Anna Romani, autrice della tesi “La comunità in movimento: sociologia della Lega Nord”
Nel corso della serata sarà proiettato il documentario
“GIUSSANO – an instant north blues”
Giussano è una raccolta di testimonianze tra Brescia e Bergamo di giovani militanti di “Lega Nord”.
La forte presa di questo partito-movimento trova le sue motivazioni in aspetti antropologici e culturali, piuttosto che politici; in una iconografia forte, che rimarca un’identità popolare che va sempre più estendendosi, un’agognata indipendenza che ancora sussiste nei più audaci.
Pontida, Alberto da Giussano, il Sole delle Alpi, la polenta, sono tutti elementi che allo stesso modo pesano sulla determinazione antropologica dei lombardi.
Attraverso tre atti (territorio, simbologia e immigrazione) si delinea il manifesto di un nord che non si sente italiano, teatro di una cultura moderna e conservatrice dell’immediato presente.
«Abbiamo cercato la strada fuori dai media, dai rotocalchi di internet e ne abbiamo tratto un profilo, lasciando che fossero i “giovani padani” a delinearlo».
www.manifestolibri.it
http://legalandmanifestolibri.blogspot.com
www.caucaso.info
Presentazione del volume “LEGALAND. Miti e realtà del Nord Est”
di Sebastiano Canetta e Ernesto Milanesi
(Manifestolibri, 2010)
“Bastava dare un’occhiata alle cifre, confrontarle con i fatti, ricostruire organigrammi e cordate per rendere conto dove stava andando il Nord Est. O meglio in quale mare stava e sta affogando.
Questo saggio è correttamente impietoso. Non guarda in faccia nessuno e non fa sconti alla cecità della sinistra che si dibatte in una crisi senza precedenti, incapace di arrestare la propria vocazione minoritaria e la conseguente incapacità di contare e di intervenire. Perché è questa la realtà. Prima il doge Galan, ora la camicia verde Zaia hanno avuto la capacità di cancellare le regole della politica, introducendo nella società veneta una sorta di primitivismo culturale a cui nessuno è stato in grado di opporsi”.
(Massimo Carlotto)
Dialogo aperto con gli autori e Anna Romani, autrice della tesi “La comunità in movimento: sociologia della Lega Nord”
Nel corso della serata sarà proiettato il documentario
“GIUSSANO – an instant north blues”
Giussano è una raccolta di testimonianze tra Brescia e Bergamo di giovani militanti di “Lega Nord”.
La forte presa di questo partito-movimento trova le sue motivazioni in aspetti antropologici e culturali, piuttosto che politici; in una iconografia forte, che rimarca un’identità popolare che va sempre più estendendosi, un’agognata indipendenza che ancora sussiste nei più audaci.
Pontida, Alberto da Giussano, il Sole delle Alpi, la polenta, sono tutti elementi che allo stesso modo pesano sulla determinazione antropologica dei lombardi.
Attraverso tre atti (territorio, simbologia e immigrazione) si delinea il manifesto di un nord che non si sente italiano, teatro di una cultura moderna e conservatrice dell’immediato presente.
«Abbiamo cercato la strada fuori dai media, dai rotocalchi di internet e ne abbiamo tratto un profilo, lasciando che fossero i “giovani padani” a delinearlo».
www.manifestolibri.it
http://legalandmanifestolibri.blogspot.com
www.caucaso.info
Presentazione del volume “LEGALAND. Miti e realtà del Nord Est”
di Sebastiano Canetta e Ernesto Milanesi
(Manifestolibri, 2010)
“Bastava dare un’occhiata alle cifre, confrontarle con i fatti, ricostruire organigrammi e cordate per rendere conto dove stava andando il Nord Est. O meglio in quale mare stava e sta affogando.
Questo saggio è correttamente impietoso. Non guarda in faccia nessuno e non fa sconti alla cecità della sinistra che si dibatte in una crisi senza precedenti, incapace di arrestare la propria vocazione minoritaria e la conseguente incapacità di contare e di intervenire. Perché è questa la realtà. Prima il doge Galan, ora la camicia verde Zaia hanno avuto la capacità di cancellare le regole della politica, introducendo nella società veneta una sorta di primitivismo culturale a cui nessuno è stato in grado di opporsi”.
(Massimo Carlotto)
Dialogo aperto con gli autori e Anna Romani, autrice della tesi “La comunità in movimento: sociologia della Lega Nord”
Nel corso della serata sarà proiettato il documentario
“GIUSSANO – an instant north blues”
Giussano è una raccolta di testimonianze tra Brescia e Bergamo di giovani militanti di “Lega Nord”.
La forte presa di questo partito-movimento trova le sue motivazioni in aspetti antropologici e culturali, piuttosto che politici; in una iconografia forte, che rimarca un’identità popolare che va sempre più estendendosi, un’agognata indipendenza che ancora sussiste nei più audaci.
Pontida, Alberto da Giussano, il Sole delle Alpi, la polenta, sono tutti elementi che allo stesso modo pesano sulla determinazione antropologica dei lombardi.
Attraverso tre atti (territorio, simbologia e immigrazione) si delinea il manifesto di un nord che non si sente italiano, teatro di una cultura moderna e conservatrice dell’immediato presente.
«Abbiamo cercato la strada fuori dai media, dai rotocalchi di internet e ne abbiamo tratto un profilo, lasciando che fossero i “giovani padani” a delinearlo».
www.manifestolibri.it
http://legalandmanifestolibri.blogspot.com
www.caucaso.info
Presentazione del volume “LEGALAND. Miti e realtà del Nord Est”
di Sebastiano Canetta e Ernesto Milanesi
(Manifestolibri, 2010)
“Bastava dare un’occhiata alle cifre, confrontarle con i fatti, ricostruire organigrammi e cordate per rendere conto dove stava andando il Nord Est. O meglio in quale mare stava e sta affogando.
Questo saggio è correttamente impietoso. Non guarda in faccia nessuno e non fa sconti alla cecità della sinistra che si dibatte in una crisi senza precedenti, incapace di arrestare la propria vocazione minoritaria e la conseguente incapacità di contare e di intervenire. Perché è questa la realtà. Prima il doge Galan, ora la camicia verde Zaia hanno avuto la capacità di cancellare le regole della politica, introducendo nella società veneta una sorta di primitivismo culturale a cui nessuno è stato in grado di opporsi”.
(Massimo Carlotto)
Dialogo aperto con gli autori e Anna Romani, autrice della tesi “La comunità in movimento: sociologia della Lega Nord”
Nel corso della serata sarà proiettato il documentario
“GIUSSANO – an instant north blues”
Giussano è una raccolta di testimonianze tra Brescia e Bergamo di giovani militanti di “Lega Nord”.
La forte presa di questo partito-movimento trova le sue motivazioni in aspetti antropologici e culturali, piuttosto che politici; in una iconografia forte, che rimarca un’identità popolare che va sempre più estendendosi, un’agognata indipendenza che ancora sussiste nei più audaci.
Pontida, Alberto da Giussano, il Sole delle Alpi, la polenta, sono tutti elementi che allo stesso modo pesano sulla determinazione antropologica dei lombardi.
Attraverso tre atti (territorio, simbologia e immigrazione) si delinea il manifesto di un nord che non si sente italiano, teatro di una cultura moderna e conservatrice dell’immediato presente.
«Abbiamo cercato la strada fuori dai media, dai rotocalchi di internet e ne abbiamo tratto un profilo, lasciando che fossero i “giovani padani” a delinearlo».
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Suonare, cucinare e far nulla sugli scogli all'imbrunire.